Starete pensando “Ecco, ce l’hanno fatta, alla fine sono diventati matti per davvero!”… E invece no! A tutto c’è una spiegazione…
Il titolo dell’articolo è volutamente un richiamo al libro scritto da J. K. Rowling e ampiamente citato nella saga di Harry Potter, dello stesso autore, semplicemente per richiamare in maniera giocosa la vostra attenzione su una invenzione che viene dalla nostra Varese e firmata Marco Arcani, nostro amico, tecnico elettronico, divulgatore scientifico in ambito didattico, cofondatore del Gruppo Astronomico Tradatese (GAT), collaboratore dell’Osservatorio Astronomico di Tradate e autore del libro “Astroparticelle. In viaggio tra i raggi cosmici” del 2013, edito da Simple.
L’invenzione in questione è il rilevatore di raggi cosmici modello AMD5, di seguito una breve presentazione dell’apparecchio ad opera del suo creatore e visibile in formato completo sul suo sito, www.astroparticelle.it:
“AMD5 è un rivelatore di raggi cosmici che utilizza sensori di tipo Geiger-Müller, il suo funzionamento è basato sul metodo delle coincidenze ideato da Bothe e Rossi negli anni trenta. Questo rivelatore è nato in seguito all’interesse – per la didattica sulla fisica delle astroparticelle – dimostrata da parte di scuole, studenti e insegnanti.
AMD5 ha le sembianze di un computer in quanto è assemblato all’interno di normali case per pc, esso è stato ideato per fare esperimenti di lunga durata e rilevamenti giornalieri periodici, 24 ore su 24. Il rivelatore infatti è stato concepito anche per essere impiegato nel progetto ADA, una rete di rivelatori di raggi cosmici distribuita su tutta la penisola.
Anche se questo rivelatore può funzionare senza computer, per il conteggio e l’analisi del flusso di particelle cosmiche è necessaria la connessione a pc o tablet (Windows, da XP in poi) tramite porta USB ed eventualmente una porta di rete per il collegamento con il progetto ADA.
Per la raccolta dei dati dei rivelatori della famiglia AMDx è stato sviluppato un apposito software: AstroRad che serve anche per generare tabelle, grafici e tanto altro.”
Come si può leggere dal testo citato, Marco ha anche avviato nel 2012 il progetto ADA, costruendo così una vera e proprio rete di rilevatori sul territorio Italiano (18 in tutto) oltre a una postazione in Svizzera e una in Lussemburgo, allo scopo di indagare sulla natura dei raggi cosmici UHECR (Ultra High Energy Cosmic Rays).
Dal 2015 K-Computers è diventato rivenditore del rilevatore AMD5, estendendo il rapporto di amicizia ad una solida collaborazione a livello commerciale con il suo inventore.
Non ci resta che complimentarci con Marco ancora una volta per questo splendido progetto e augurarci che possa sempre evolversi!
Manuele Borzacchiello